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D'ARGENTO INQUARTATO / QUARTERED IN SILVER

2022

concept and development
Mali Weil
first presentation site specific at Centrale Fies

Provincia Autonoma di Trento
produced under the 50 years celebrations of the Second Statute of Autonomy

4 flags, digital print on nautical textile, iron pipes
text, print on paper

“Quartered in Silver” is composed of four flags (Fictio, Somnia, Sermo, Metamorfosis) wich rewrite the coat of arms of the Trentino Alto Adige-Südtirol region, accompanied by a narration in the form of a lexicon.
The territory of the small Alpine region with a Special Statute Trentino Alto Adige is widely today regarded across Europe as an examplar for the solution to social, economic and territorial conflicts thanks to the Autonomy it enjoys, a legal spell that becomes political and social.
Starting from a reworking of the Tyrolean eagle, a heraldry of ancient Bohemian origin frescoed on the Austro-Hungarian Fies power station, and flanking it with a narrative structured as a lexicon, based on the recurrence of certain words from the Second Statute of Autonomy (1972) of the Autonomous Region of Trentino Alto Adige-Südtirol, “Quartered in Silver” reflects upon the notion of Autonomy itself. A spell of distinctly human nature capable, however, of subjugating not only human bodies but also Other-than-human bodies, deforming them to belong to different languages, realms, and cultures, or – conversely – to a single linguistic, territorial, biological, and cultural community. Autonomy as an alchemical act, in short, of which the lexicon attempts, in a wholly partial manner, to give an account.

“Quartered in Silver” literally flags the secret and underlying part of this, like any heraldry, wherein animal or plant bodies are involved to represent the human community that subjugates them. An alchemical ritual in which relationships are the substance of other relations, bodies are made of diverse combinations of the same ingredients, and politics is a shared art of metamorphosis.

IT
“D’Argento Inquartato” è un’opera composta da 4 bandiere (Fictio, Somnia, Sermo, Metamorfosis) che riscrivono lo stemma della regione Trentino Alto Adige-Südtirol, accompagnate da una narrazione in forma di lessico.

Il territorio della piccola regione alpina a Statuto Speciale Trentino Alto Adige è oggi guardato da molti in Europa come un esempio per la soluzione di conflitti sociali, economici e territoriali grazie all’Autonomia di cui gode, un incantesimo giuridico che diventa politico e sociale.
Partendo da una rielaborazione dell’aquila tirolese, araldica di antica origine boema affrescata sull’austro-ungarica Centrale di Fies, e affiancandola a una narrazione in forma di lessico basata sulla ricorrenza di alcune parole del Secondo Statuto di Autonomia (1972) della Regione Autonoma Trentino Alto Adige-Südtirol, D’Agento Inquartato riflette sul concetto stesso di Autonomia. Un incantesimo di natura spiccatamente umana capace, però, di soggiogare non solo corpi umani, ma anche corpi oltreumani, deformandoli per farli appartenere ad altre lingue, regni e culture, o -al contrario- a un’unica comunità linguistica, territoriale, biologica e culturale. Autonomia come atto alchemico, insomma, di cui il lessico tenta, in modo del tutto parziale, di dare conto.

D’Argento Inquartato sbandiera letteralmente la parte segreta e sottostante di questa, come di ogni araldica, che coinvolge corpi animali o vegetali a rappresentazione delle comunità umane che li soggiogano. Un rituale alchemico in cui le relazioni sono la sostanza di altre relazioni, i corpi sono fatti di diverse combinazioni degli stessi ingredienti e la politica è un’arte condivisa per creare metamorfosi.

MYTHOLOGY

THEORY

All’Aquila imprigionata da secoli nel ruolo di Araldo

[dal francese antico hiraut e questo a sua volta dal franco hari-wald, funzionario dell’esercito, cioè colui che riscuote la fiducia del re]

umano, è offerta un’alternativa alla sua liturgia ripetitiva. Nuove biografie che tradiscano la fissità e la restituiscono alla combinazione trasformativa col vivente. 

Quattro alchimie

[dal lat. mediev. (sec. 12°) alchimia, e questo dall’arabo alkīmiyā’ «(arte della) pietra filosofale», che a sua volta deriva dal greco tardo χυμεία o χημεία, chimica o più propriamente fusione da χἑω, versare, spandere]

che possono accadere “per via del desiderio di assaggiare ogni cosa esista nel mondo”.

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